Matteo e il comunicato stampa del giorno dopo

Matteo e il comunicato stampa del giorno dopo

Matteo e la stampa.

Questa smania di ricorrervi sempre.

Anche quando la possibilità di fare diversamente, è tutt’altro che proibita.

L’ASSEMBLEA NAZIONALE DI ITALIA VIVA

Sabato 10 giugno, si è tenuta l’assemblea di IV, a Napoli.

Che bello rivedere tutti!

Amici, colleghi, senatori, deputati, nuovi entrati e vecchie glorie.

Ho accreditato i componenti dell’Assemblea, e ad un certo punto ho fatto pure una figuraccia: dall’altro lato Enrico Borghi, senatore, ex PD, da pochissimo si è riunito a Matteo.

 

Vi giuro che non me ne è scappato nemmeno uno, nemmeno le nuove entrate come Naike, ma lui sì, ma non so nemmeno perché.

IO: Lei è coordinatore regionale o provinciale?

LUI: Io sono Senatore.

IO(di mille colori, riconoscendolo poi, mortificata): Mi scusi!

La mia amica affianco (“Marilù, è il senatore Borghi!”)

Questo aneddoto per farvi ridere un pò, e per ricordarvi che di figure se ne fanno eh, anche se sei super informata e stai sempre sul pezzo.

Matteo fa un discorso bellissimo, godibilissimo.

Parla della nostra scena politica, salta a quella Europea anche perché l’assemblea era dedicata alle Elezioni Europee che si terranno esattamente tra un anno, fa un passaggio sulla situazione politica dell’Inghilterra e incanta, come sempre.

Parla delle opportunità e della necessità di ripartire dal basso, dai Congressi per eleggere i rappresentanti, perché quando “è stata una scelta priva di democrazia interna” lo è stata  “per varie motivazioni.”

Si susseguono circa 42 interventi.

Alcuni belli e appassionati che avrei voluto pronunciare io.

Tra l’esperienza di qualche vecchio estimatore di Matteo, anche il simpatico intervento di  un giovane 13enne.

Poi tocca a noi, grazie  e con il nostro amico Mariano: saliamo sul palco e c’è uno scambio con Matteo di parole e di sguardi che non dimenticherò mai.

 

matteo Matteo Matteo

Non sono mancate le critiche di chi ha lamentato l’assenza sui territori dei coordinamenti provinciali, e anche regionali.

I nostri incontri sono sempre stati un pullulare di vita, non c’è che dire!

Insomma c’è stato di tutto un pò.

Dopo i 42 interventi, le conclusioni spettano a Matteo.

Per gestire la fase politica che si apre da qui al congresso, Matteo ha  chiesto a Lella Paita di essere la coordinatrice nazionale, ai sensi dell’articolo 10 dello Statuto.

In quella sede solo applausi.

Poi.. il comunicato stampa del giorno dopo..

IL COMUNICATO CONGIUNTO

“Ieri l’Assemblea Nazionale di Italia Viva ha deciso – su proposta del Presidente Matteo Renzi – di avviare l’iter per lo svolgimento nel mese di ottobre dei congressi locali, come più volte richiesto dalla base.
È stata una decisione giusta, che va nella direzione di favorire partecipazione e contendibilita’ all’interno di una comunità che vuole crescere e essere protagonista della costruzione di una nuova offerta politica popolare, liberale e autenticamente riformista.
Tuttavia, alla fine dell’Assemblea – quando non era più possibile intervenire – il Presidente ha comunicato l’avvenuta nomina di un coordinatore nazionale, Raffaella Paita. Una collega di valore con cui abbiamo condiviso tanto e con cui non è nostra intenzione fare neanche un briciolo di polemica o mostrare segni di sfiducia.
Si è venuta però a creare una situazione strana: gli iscritti di Italia Viva, all’interno di una competizione libera e democratica, sono considerati meritevoli di poter scegliere il coordinatore comunale, quello provinciale e quello regionale
Ma non quello nazionale.
Che, prima ancora di ogni modifica statutaria che istituisca quel ruolo (ora non presente), viene nominata al termine dell’assemblea senza possibilità di discussione ne’ informazione preventiva. A questo si aggiunge che senza un ampio confronto su quale direzione dare al partito e quale visione nazionale, i congressi locali non avrebbero argomenti di discussione sufficientemente approfonditi.
Noi crediamo che la nostra storia, il cammino che questa comunità ha fatto e le enormi sfide che ha dovuto affrontare rimanendo unita meritino una soluzione diversa.
Pertanto siamo a proporre che nel mese di ottobre la comunità di Italia Viva possa avere modo di scegliere sia i coordinatori locali che quello nazionale. Una scelta che, siamo sicuri, troverà la condivisione anche di Lella, il cui ruolo verrebbe così legittimato da una competizione aperta e democratica. Esattamente come quella che dovrà affrontare chi si candiderà a coordinatore locale.
La comunità di Italia Viva ne ha passate tante, ma è sempre riuscita a preservare coesione, coraggio e forza.
È composta da uomini e donne che si sono guadagnati sul campo il diritto di essere protagonisti della propria storia. E il diritto, per essere davvero tale, deve essere uguale per tutte e per tutti.
Questa nostra proposta – che avremmo fatto in Assemblea ieri se la nomina di un coordinatore fosse stata annunciata all’inizio e non alla fine – ha il solo scopo di rafforzare ulteriormente la comunità politica di Italia Viva e fare in modo che tutte e tutti possano ancora sentirla come casa. Rendiamola, come merita, ancora più “libera e forte”.
LUIGI MARATTIN. ELENA BONETTI”

IL GIORNO DOPO

Si è aperta la polemica sulla democraticità della scelta di Lella Paita coordinatrice nazionale.

Il concetto è condivisibile, il modo di renderlo noto un pò meno, secondo me.

Perché si sa, l’assemblea è il posto migliore nel quale poter condividere perplessità o visioni differenti.

La stampa, le prime pagine dei giornali  e i social, un pò meno.

Non sono le polemiche che ci tengono vivi, ma l’amore per la comunità che così fortemente abbiamo voluto tenere in vita.

L’amore per un sentimento che i più chiameranno “renzismo” e che io banalmente chiamo “politica delle idee”;

La passione di un confronto e la logica della formazione su tutto;

Non le zizzanie interne mosse e votate al nulla, che se poi l’investitura l’avreste anelata, è legittimo, MA NON DOVUTO.

E ALLORA VE LO CHIEDO ANCORA:

Come si tutela la libertà di essere migliori?

Non si tutela, si è migliori e basta!

Perché io non è che sono concorde con tutto ciò che fa o dice la mia comunità politica, ultimamente poi!

L’organizzazione del partito sui territori, mi fa uscire di senno ogni giorno, per esempio.

Ma si rispettano luoghi e opportunità, più di qualsiasi altra cosa.

 

Amici miei, essere un Matteo, è sempre difficile, se poi quel Matteo, è Renzi, ancora di più!