Cambio casa, e mi sento libera!

Cambio casa, e mi sento libera!

“Cambio casa e mi sento libera!” Sì è proprio così!

INIZIAMO DAL PRINCIPIO

“Il paese è piccolo, e la gente mormora.”

E allora vi racconto io cosa è successo.

Dopo quasi 34 anni, cambio casa.

Cambio casa per una serie di motivazioni, che probabilmente vi interessano più del resto che vi sto per raccontare, ma diciamo che non sono necessarie al succo di questa storia.

La mia vuole essere una riflessione.

La mia nuova casa è molto più bella, più grande, più ariosa.

Ho rinnovato la cucina e mi sono spostata anche più al centro se vogliamo dirla proprio tutta.

Quindi non mi posso lamentare, s’intende.

In questa avventura mi hanno accompagnato una serie di persone che non smetterò mai di ringraziare, perché le persone perbene esistono, e  senza di loro non ce l’avrei fatta mai.

Non lo faccio l’elenco, così chi mi leggerà avrà la facoltà di “indagare” perché è così che funziona questo paese.

Voglio dire poche cose:

  • non sono una persona rancorosa, non lo sono mai stata, e non mi appartiene, vengo da una famiglia in cui si è data una seconda possibilità sempre a tutti anche a chi aveva sbagliato;
  • vengo da una famiglia in cui mi è stato insegnato che l’apparenza è fuffa, e che bisogna dare credito alla sostanza;
  • vengo da una famiglia in cui si è fatto sempre e qualunque cosa, per il prossimo.

Ebbene.

Non ci è mai successo di ricevere lo stesso trattamento da circa 12 anni, a questa parte, e  questo non lo dico ne con malinconia, ne con tristezza ne tanto meno con rabbia, ci mancherebbe, non sapete come mi sento libera adesso!

Non ve lo so spiegare, il senso di onnipotenza che mi pervade.

L’ho scritto nei miei racconti, che il tempo è galantuomo e che la clessidra in questo momento la stavo girando io.

L’ho dovuta girare molto velocemente è vero, ma l’ho girata, l’ho posizionata, e adesso il suo andamento è lento, normale.

Perché ci sono situazioni o decisioni che subisci, è vero, ma ti cambiano completamente la visione delle cose.

Ti cambiano il modo di pensare.

Ti cambiano l’approccio umano e ti cambiano la vita.

E allora fai una bella pulizia.

Scopri che sono pochissime le persone che per te farebbero di tutto.

Per la stima che nutrono nei tuoi confronti come professionista, per esempio.

O perché, non ti sei mai arrogata il diritto di giudicare una persona dalla copertina.

O perché sei una persona perbene e nulla più.

Cambiare casa

Cambiare casa significa cambiare abitudini, spazi e talvolta anche ritmi di vita. Significa accogliere nuove sfide, emozioni ed opportunità.
Cambiare casa vuol dire andare a vivere in un altro quartiere o in un’altra città, trovare nuovi vicini e anche amici.

Quando cambi qualcosa di così intimo della tua vita, significa che sei pronto.

Pronto perché necessario o pronto perché lo hai deciso razionalmente in un tempo lungo, è irrilevante.

L’importante è essere pronti!

E non lo siamo stati fin da subito, a dirla tutta.

Ma non appena abbiamo deciso di esserlo, allora, è stato tutto più facile da accettare, da argomentare, ma soprattutto da immaginare.

In fondo a questo pezzo non troverete il decalogo dell’amarezza o della cattiveria, sognatevelo.

In fondo a questo pezzo rimarranno attaccati dei ricordi come delle stupende polaroid.

Lascio la me bambina nelle scale a giocare  con la mia vicina.

Lascio la me adolescente sgattaiolare silenziosamente in corridoio senza tacchi, di rientro all’alba dalla discoteca.

Saluto la me donna, aiutare papà a salire quell’unica rampa di scale che lo divideva dal suo mondo, una volta tornato a camminare.

Do il benvenuto alla me degli ultimi anni, che si prepara anche ad un secondo trasloco, perché finalmente corona il suo sogno l’inizio di una vita insieme alla persona che ama.

Ma non lascio l’amore, quello mai è l’unica cosa che mi ha tenuta in piedi in tutti questi anni.

Non lascio neanche l’odio, perché non serve, ma soprattutto perché non lo provo.

Perché chiunque abiterà in futuro quella casa, sentirà la nostra presenza ovunque:

  • negli occhi dei vicini;
  • negli occhi di chi abita quella strada da oltre 50 anni;
  • negli occhi di mio padre che, da un’altra terra, ci ha guidati a lasciare scorrere tutta la cattiveria subita.

 

Saluto la piccola Marilù e le prometto che non soffrirà mai più, perché oggi è pronta e non ha paura, perché lo ha sempre detto:

Che la paura non esiste!

 

 

A distanza di 10 giorni, posso dire… che ci meritavamo una casa come la nuova nella quale abitiamo.

 

Grazie a Carmine per ogni parola detta, per ogni attimo dedicato, per la delicatezza, per le parole, per aver detto “risolviamo tutto!” e per tutto il resto che lui già sa, se non lo avessi avuto al mio fianco, mi sarei  sentita persa.

Grazie a Sandro, Pasquale, Vincenzo e Carmine, per la messa a disposizione di ogni cosa necessaria, per l’umanità, per il tempo, per la stima;

Ancora grazie a Terry, Andrea e Antonella per essere stati, sin da subito, disponibili e già “famiglia”.

Grata a Giuliano, Mario e Vincenzo per aver messo a disposizione un pomeriggio per la causa, e per i mezzi utilizzati.

 

 

Grazie all’amore della mia vita, che è indispensabile più dell’aria che respiro.

 

 

 

“Si lasciano mai le case dell’infanzia? Mai: rimangono sempre dentro di noi, anche quando non esistono più, anche quando vengono distrutte da ruspe e bulldozer, come succederà a questa.”

(Ferzan Ozpetek)

 

 

 

Leggimi, in altri contenuti!😉