Come si tutela la libertà di essere migliori?

Come si tutela la libertà di essere migliori?

In questo lento mercoledì pasquale, si è tenuta la conferenza stampa del ritorno in edicola del” L’Unità” a guida di Piero Sansonetti, con l’introduzione di Matteo Renzi alla guida del “Il Riformista”.

Ebbene, non tutti l’abbiamo presa bene.

 

 

Intanto Silvio Berlusconi viene ricoverato in intensiva al San Raffaele.

Ovviamente speriamo che si riprenda presto.

Come si tutela la libertà di essere migliori?

E’ quello che mi sono chiesta quando mi sono piazzata dinanzi al mio pc.

E la domanda mi viene proprio da quanto vi ho scritto nelle righe precedenti, perché è una vita che mi capita:

se sono migliore o più brava è sempre una cosa positiva?

Eventualmente  riuscissi a fare più cose in contemporanea, è un problema?

Se riesco ad eccellere in più campi, sarà scortese per chi mi ascolta e non riesce come riesco io?

Ed è proprio così che deve essersi sentito Matteo Renzi stamattina.

Io per prima all’annuncio del suo nuovo incarico ho inizialmente storto il muso, sapete, per chi non mi legge assiduamente, il Terzo Polo è in fase di costruzione, o meglio è in un momento molto delicato: le elezioni in Friuli sono andate maluccio, quelle a Roma e a Milano non benissimo, e intanto Calenda ha chiesto di correre più velocemente verso la costituzione del partito unico, e  nonostante Renzi avesse previsto questa unione entro il 2024, abbiamo pigiato l’acceleratore.

Il 10 giugno Italia Viva va in assemblea e vota questa benedettissima unione.

I RENZIANI

Nel contempo però, Matteo ha “fatto un passo indietro”, ovvero non si candiderà a guidare il Terzo Polo da leader, da frontman, e Calenda ne è felice, anzi dichiara addirittura “abbiamo chiesto a Renzi di fare un passo indietro.”

Poi stamane, la notizia “Matteo Renzi sarà il nuovo direttore del Riformista a partire dal 3 maggio”, e quindi mi è partito una specie di embolo:

Ma quante cose vuole fare? Ma mica può fare il politico e dirigere un giornale?

E allora mi sono proprio arrabbiata!

Poi ho ascoltato la conferenza stampa, e ho capito l’intento.

Ma non solo il suo, anche quello di Sansonetti: aprire una nuova stagione di pensatori, intellettuali, politologi, dare spazio alle correnti.

Renderle reali.

Non più leggende metropolitane!

Perché la corrente di pensiero che Matteo Renzi rappresenta, è più reale del Terzo Polo.

Si tocca con mano, ma soprattutto si conta.

E allora diamo spazio al pensiero!

Ecco perché torna in edicola l’Unità, perché un giornale di sinistra non esisteva più.

Così Cuperlo suggerisce Renzi direttore di un giornale come il Riformista, perché la corrente di pensiero dei liberal- democratici, può essere solo innovata da uno come Renzi alla direzione generale di un quotidiano.

E quindi come la tuteliamo la libertà di essere migliori degli altri?

Come si sarà sentito Renzi alle domande dei giornalisti:

“Quindi il tuo stipendio raddoppierà?  Ma quanto guadagnerà Senatore?”

E’ una vita che questo uomo deve dare conto al mondo della sua preparazione, del suo conto in banca, del suo pensiero, dei suoi incontri.

La libertà di essere migliori degli altri senza giustificarsi, in un Paese come l’Italia, non è tutelata!

Perché se sono più bravo di un mio collega e di skills, ops abilità, ne ho 10 e non solo 1, ebbene.. devo guadagnare di più!

Se questa Italia si basasse davvero sulla meritocrazia, non avremmo mai avuto “la fuga dei cervelli” che non accenna a fermarsi.

E allora io  mi sono arrabbiata per egoismo, e anche perché mi sento un po’ “orfana” di Renzi, in questo periodo di transizione verso il partito unico.

Perché io proprio non la tollero sta cosa che uno carismatico come lui arretri, anche di mezzo passo.

I MIGLIORI NON “LASCIANO, RADDOPPIANO”

Nonostante lo scetticismo iniziale mi tenga ancora compagnia, Matteo mi ha certamente insegnato a non giustificarmi se sono spesso e volentieri meglio degli altri.

E me lo ha insegnato proprio stamattina.

Mentre mi incazzavo con i miei colleghi di partito, mentre mi dimenavano a spiegare che la politica non si può fare dalla testata di un giornale, proprio Renzi ha ricordato in conferenza stampa un giovanissimo Sergio Mattarella alla direzione del “Il Popolo”.

Scalfaro incontra Mattarella direttore de “Il Popolo”

E allora lì, ti fermi e pensi:

quante volte Sergio Mattarella si sarà  dovuto giustificare per essere migliore degli altri?

 

CONCLUDENDO

Traggo da questa vicenda una sorta di morale.

Fare bene tante cose, è sintomo di competenza.

E di competenze bisognerebbe vivere.

 

In bocca al Lupo Matteo, con tutto il cuore, stendili tutti!

 

Leggimi, in altri contenuti!😉