UN ANNO FA:DAL DISCORSO EUROPEISTA DI SALVINI ALLE AMMINISTRATIVE RIFORMISTE

UN ANNO FA:DAL DISCORSO EUROPEISTA DI SALVINI ALLE AMMINISTRATIVE RIFORMISTE

Un anno fa il centrodestra aveva il vento in poppa e sembrava che l’assist, pur imprevisto, del governo Draghi potesse dargli la spinta decisiva per proporsi in modo credibile alla scadenza elettorale del 2023.

La Lega aveva votato il discorso europeista del presidente, si era impegnata nell’esecutivo con alcuni ministri di valore, sembrava avviata a guidare un centrodestra moderato sull’esempio della Cdu tedesca con l’appoggio di FI e qualche rimbrotto ininfluente di Giorgia Meloni.

Un Paese martoriato dal lockdown e con un’accesa voglia di ripartire avrebbe, con tutta probabilità, prestato il fianco alla marcia del centrodestra che urlava dai palchi “PRIMA GLI ITALIANI, ANNO BIANCO,STOP TASSE!”

Tutto questo perchè il maggior partito di centro sinistra era talmente abbattuto, che intanto incassava le dimissioni del suo segretario, Nicola Zingaretti, che diciamoci la verità, come segretario politico non ha dato chissà che soddisfazioni, nonostante sia un ottimo Presidente di Regione, basti vedere i numeri della campagna vaccinale in Regione Lazio.

Il piano sembrava perfetto, ma in pochi mesi è accaduto tutto il contrario di tutto.

LE AMMINISTRATIVE RIFORMISTE

Matteo Salvini ha fatto di tutto: ha prestato il fianco al governo, e poi ha rincorso la Meloni che,da vera leader di opposizione, dice “NO” a tutto, anche al green pass.

Poi ci sono state le amministrative.

Ebbene,l’ennesima occasione persa del centro destra, che prende sempre più le sembianze del Movimento, urla e basta.

Il centro sinistra sembra,invece, dimostrare che “Uniti si può, ma solo a trazione riformista”, se diamo un’occhiata a Roma,Torino,Milano e Napoli.

Azione di Carlo Calenda , affiancata da Italia Viva, senza liste d’appoggio, a Roma incassa il 20%, numero che anche il Movimento (partito del 33% in Parlamento nel 2018), racimola,timidamente.

Anche troppo, se pensiamo alla gestione disastrosa della Capitale d’Italia, della Raggi.

Il centro destra intanto incassa, l’auto candidatura di Berlusconi  a Presidente della Repubblica, e diciamo che anche questo è un ennesimo colpo basso per Matteo Salvini, che dovrà stare zitto fino a Febbraio 2022, o forse no?

Silvio, durante le amministrative ma anche su posizioni tipo il green pass, non è stato proprio in linea con i suoi colleghi di compagine.

Quindi anche il centro destra, vara il suo assetto tattico.

Il centro sinistra, reduce dalle vittoriose percentuali delle amministrative, inizia già a litigare.

Conte,capo politico del Movimento, dice no all’alleanza con Renzi, senza considerare che Renzi non lo considera proprio.

Calenda, intanto, litiga con Mastella, rieletto sindaco di Benevento, che parla di partito di centro.

“Ma anche no” twitta Carlo, “Calenda è uno schizzinoso”,bacchetta Clemente.

Sintetizzando: il Pd da solo non va da nessuna parte. Iv con Azione, ugualmente. Il M5S ormai sta finendo.

Ma lo stesso vale per Lega,Fdi e FI.

Quindi con queste prospettive, sia a sinistra che a destra, bisognerà, in ogni caso, attendere il voto di febbraio, per tirare le somme.

 

 

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