“DEGLI AVVISI DI GARANZIA A COMANDO..DELLA GIUSTIZIA NELLE AULE DI TRIBUNALE”

“DEGLI AVVISI DI GARANZIA A COMANDO..DELLA GIUSTIZIA NELLE AULE DI TRIBUNALE”

Ebbene, in Italia c’è questa strana modalità d’azione per cui, se un politico,o un dirigente  è indagato, lo viene a sapere dalla stampa.

Questo, negli anni, ha provocato non poche tragedie.

Ultima novità  è l’ennesima inchiesta su Matteo Renzi, su fatti risalenti ad un anno fa. Che poi novità, in realtà ogni volta che Renzi scrive un libro, viene emesso un avviso di garanzia,l’ultima volta arrestarono i suoi genitori, questa volta  si sono limitati ad un avviso di garanzia personale, menomale!

Il senatore riceve una telefonata “senatore, ti comunico che sei indagato dalla procura di Roma”, l’interlocutore è un giornalista, Emiliano Fittipaldi. L’indagine è volta a “sgominare” la modalità con cui, il leader di Italia Viva, avrebbe percepito o cosa,un finanziamento illecito per un documentario su Firenze, dal titolo “Firenze secondo me”.  Insomma fa già ridere così.

Ed è indicativo il fatto che si tenda a scegliere un giorno a caso, il giorno di uscita ufficiale dell’ultimo libro di Renzi, per comunicarlo a lui e alla stampa tutta.

Di tutta questa patetica vicenda, vorrei che ponessimo l’attenzione su una cosa fondamentale: LA NOTIZIA DI UN AVVISO DI GARANZIA LO DEVE DARE LA MAGISTRATURA, NON LA STAMPA! LE INDAGINI LE DEVE FARE LA MAGISTRATURA, NON IL TRAVAGLIO DI TURNO! 

Essere “garantisti” è esserlo per le indagini sul figlio di Grillo,è esserlo per i 49 milioni della Lega, è esserlo per Arcuri, per i ventilatori di D’Alema, è esserlo sempre. Italia Viva ha sempre sottolineato che le sentenze si discutono in Tribunale, l’unico posto preposto a farlo.

Perchè nei Paesi, quelli civili, è così che funziona.

Tutti parlano del NUOVO avviso di garanzia di Renzi, ma nessuno dice però che, in data odierna, la mamma del Senatore è stata assolta dal reato di bancarotta a Cuneo, “PERCHE’ IL FATTO NON SUSSISTE!”

Eh beh cos’altro possiamo aggiungere?

Passiamo oltre..

Intanto si è dato il là alla riforma della giustizia,giovedì 8 luglio, il Consiglio dei Ministri ha approvato all’ unanimità gli emendamenti governativi al disegno di legge recante “delega al Governo per l’efficienza del processo penale e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari pendenti presso le corti d’appello” (A.C. 2435) proposti dal Ministro della giustizia, Marta Cartabia.

Nello specifico:

PRESCRIZIONE

La disciplina già in vigore, che blocca la prescrizione a seguito della sentenza di primo grado (indifferentemente per condanna o assoluzione) viene confermata, ma al contempo si stabilisce una durata massima di due anni per i processi d’appello, e di un anno per quelli innanzi alla Corte di Cassazione. Possibilità di prorogare un anno in appello e sei mesi in Cassazione per processi complessi afferenti a reati gravi. Decorsi detti termini, opererà l’improcedibilità. Vengono espressamente esclusi i reati imprescrittibili (con pena dell’ergastolo).

PROCESSO PENALE TELEMATICO

Il Governo viene delegato ad intervenire in ambito di digitalizzazione ed impiego delle tecnologie informatiche sui procedimenti. Deposito atti e notifiche potranno effettuarsi per mezzi telematici.

INDAGINI E UDIENZA PRELIMINARE

Il P.M. potrà richiedere il rinvio a giudizio dell’indagato unicamente ove gli elementi acquisiti consentano una “ragionevole previsione di condanna”.

TERMINI E DURATA DELLE INDAGINI

I termini di durata massima delle indagini vengono rimodulati rispetto alla gravità del reato.

DISCOVERY

Alla scadenza del termine di durata massima delle indagini, salve le esigenze specifiche di tutela del cd. segreto investigativo, opererà, a garanzia dell’indagato e della vittima, un congegno di discovery degli atti,.

ISCRIZIONE DELLA NOTIZIA DI REATO

L’iscrizione del nome della persona nel registro delle notizie di reato non potrà spiegare ripercussioni in ambito civile e amministrativo.

UDIENZA PRELIMINARE

La celebrazione dell’udienza preliminare sarà limitata a reati di peculiare gravità, con contestuale ampliamento delle ipotesi di citazione diretta a giudizio. Interverrà la sentenza di non luogo a procedere ove gli elementi acquisiti non consentano una ragionevole previsione di condanna.

APPELLO

Ribadita la possibilità, per P.M. e imputato, di interporre appello avverso le sentenze di condanna e proscioglimento. Previste ipotesi tassative di inappellabilità delle sentenze di primo grado.

CASSAZIONE

Si contempla un ulteriore mezzo di impugnazione straordinario innanzi alla Corte di Cassazione, finalizzato ad eseguire le sentenze CEDU. Prevista la trattazione dei ricorsi con contraddittorio scritto, facendo comunque salva l’eventuale istanza, formulata dalle parti, di discussione orale in pubblica udienza, ovvero in camera di consiglio partecipata.

PATTEGGIAMENTO

Ove la pena detentiva da applicare oltrepassi i due anni (patteggiamento allargato), l’accordo tra imputato e P.M. potrà riguardare finanche pene accessorie e loro durata, confisca facoltativa e determinazione del relativo oggetto e ammontare.

GIUDIZIO ABBREVIATO

Ulteriore riduzione di un sesto della pena inflitta, in ipotesi di mancata proposizione di impugnazione da parte dell’imputato.

QUERELA

Il Governo viene delegato ad ampliare la procedibilità a querela a specifici reati contro la persona e contro il patrimonio, con pena non superiore nel minimo a due anni, salva la procedibilità d’ufficio ove la vittima risulti incapace per età o infermità.

PENE SOSTITUTIVE DELLE PENE DETENTIVE BREVI

Il Governo viene delegato a rivedere la L. n. 689 del 1981, prevedendo l’applicazione, a titolo di pene sostitutive, del lavoro di pubblica utilità e di alcune misure alternative alla detenzione, al momento di competenza del Tribunale di sorveglianza.

GIUSTIZIA RIPARATIVA

Il Governo viene delegato a ridisciplinare la giustizia riparativa, facendo riferimento alla direttiva europea (2012/29/UE). Previsto l’accesso ai programmi di giustizia riparativa in tutte le fasi del procedimento, su base volontaria e col consenso libero e informato della vittima e dell’autore, come anche della valutazione favorevole da parte del giudice, limitatamente all ’utilità del programma in ambito penale.

Spazzando via quel acaro di Bonafede, procediamo dritti verso l’obiettivo, ridare al nostro Paese una totale dignità!