“Dei Diritti e Dei Doveri”: il mio migliore amico non è diverso da me

“Dei Diritti e Dei Doveri”: il mio migliore amico non è diverso da me

Il grande tema dei diritti civili.

Come se nel 2023 ci fosse ancora necessità di portare avanti questa “roba” da radical chic di sinistra.

Purtroppo sì, ce n’è bisogno, ce n’è un bisogno quasi disperato, visto il colore politico di chi ci amministra.

IO CHE HO SEMPRE VISSUTO DI DIRITTI

Vedete io sin da bambina ho avuto al fortuna di aver ricevuto un’educazione molto variegata soprattutto sui diritti.

“Siamo tutti uguali, qualsiasi sia la nostra religione, il nostro colore della pelle, il nostro gusto sessuale.”

Ed è così che la me bambina, ha lasciato il passo alla me adolescente che ha girato il modo con i suoi grandi occhi castani.

Occhi curiosi di scoprire, di sapere e di imparare.

E di mettere in pratica ciò che da bambina avevo imparato:

“tutti hanno diritto ad essere trattati alla stessa maniera, purché portino a termine i propri doveri in qualità di cittadini.”

Il dovere per un cittadino è solo quello di rispettare le regole, mi dicevo da adolescente.

E che regole ci possono essere in una società?

Lavorare onestamente, pagare le tasse, non delinquere, rispettare il prossimo.

E’ bastato poco per capire che questa società, queste regole di civile convivenza, non se le fa bastare.

Di doveri uguali, di diritti diversi

Con il tempo ho scoperto che quella favola che i miei genitori mi raccontavano da bambina, era falsa.

Non esisteva nessuna uguaglianza.

Nessuno era davvero libero di credere nel “Dio” che più gli si confaceva.

Nessuno era davvero libero di amare chi riteneva opportuno.

diritti

Non c’è stata scoperta più straziante, nel mio passaggio da bambina ad adolescente.

Perché ti fa tante di quelle domande, che ti sembrano anche stupide a tratti.

Talvolta in pullman mi capitava di vedere persone in piedi che avrebbero fatto anche 50km senza sedersi, perché l’unico posto libero era quello accanto ad un ragazzo di colore.

E quanto più mi accorgevo che era una consuetudine, meno capivo il perché.

Lo stesso mi capitò all’università, quando strinsi un rapporto fraterno con un ragazzo, del quale non conoscevo l’ orientamento sessuale – ci mancherebbe, che me ne importava– e mi capitavano domande del tipo “Tra tanta gente proprio con quello lì, devi andare a pranzo?”

Insomma per non portarvela lunga, uno dei miei migliori amici è omosessuale, l’ho conosciuto all’università, e oggi non vive più in Italia, perché si era quasi ammalato per quanto veniva discriminato.

Non potete sapere quanto ho pianto, quando ha deciso di accettare la borsa di studio in Spagna, ad Alicante, dove è diventato un avvocato bravissimo e dove convive con suo marito da oltre 12 anni.

Racconto questo per dire, che il tempo scorre solo così logisticamente, non realmente.

Perché il dibattito su chi e come possiamo o dobbiamo amare non si è mai placato, se è possibile, è solo peggiorato.

IL GOVERNO MELONI DICE “NO”

Come un buon governo di destra che si rispetti, il nostro attuale governo, non si può certamente definire all’avanguardia sul tema dei diritti civili.

Sapete io vengo da una posizione politica, in cui i diritti civili si sponsorizzano, non si tacciono.

I diritti dei figli di genitori dello stesso sesso finiscono al centro del dibattito politico.

Dopo che il Comune di Milano è stato costretto ad interrompere le registrazioni dei figli nati da coppie omogenitoriali in Italia in base a una circolare del Ministero dell’Interno attraverso il prefetto, ad accendere la polemica è stato il no del centrodestra al certificato europeo di filiazione che prevede che la genitorialità stabilita in uno Stato membro venga riconosciuta in ogni altro Stato membro, senza alcuna procedura speciale, che si tratti di figli di coppie eterosessuali, omogenitoriali, figli adottati o avuti con la maternità surrogata, dove è consentita.

IL DIRITTO ALla maternita’ surrogata

E per quanto la posizione del Governo Meloni, mi faccia rabbrividire, vedete, ho trovato abbastanza improbabili anche tante altre dichiarazioni.

Perché diciamoci la verità se Meloni o Salvini urlano “All’orrore!” quando si parla di maternità surrogata, è come quanto metti il parmigiano sul ragù, è naturale, è ovvio.

Non ti sembra neanche così strano.

Ma se a parlare di “orrore” è chi  di certi diritti ne ha fatto una bandiera, e allora, la sensazione è diversa.

Esponenti illustri del Pd, come Mattioli non hanno partecipato alla manifestazione tenutasi sabato al fianco elle famiglie arcobaleno, che non potranno più registrare all’anagrafe i propri bambini, o non potranno più servirsi della maternità surrogata, ove consentito, perché quei bambini, in Italia andrebbero delegittimati.

Anche esponenti di spicco del Terzo Polo, hanno preferito parlare di “tutela del minore” , opponendosi di fatto “all’utero in affitto”, come testimonia una proposta di legge a firma Carfagna del luglio 2020, ovvero “la perseguibilità del reato di surrogazione di maternità commesso all’estero da cittadino italiano”

E’ bene precisare che il reato in relazione alla maternità surrogata scatta solo se viene commesso all’interno dei confini italiani.

Non è punibile chi, invece, decide di andare in un paese in cui la maternità surrogata è una pratica legale, come Stati Uniti, Grecia, Olanda, Albania, Ucraina, Polonia e Russia, ma il procedimento ultimo del Governo delegittimi i bambini nati da quel utero in affitto.

E mentre l’Annunziata litiga con la Ministra delle Pari Opportunità, Eugenia Roccella, su come e quando fare figli, e mentre nel 2023 un adolescente è costretto ad ascoltare alla televisione che “la maternità surrogata è un mercato di bambini”, sempre più minorenni, perdono il diritto alla famiglia.

diritti
Roccella e Annunziata

Quel diritto per il quale un bambino va amato ed educato, senza nessun altro genere di orpello insulso.

CONCLUDENDO

E quindi, se ve lo state chiedendo SI’:

  • Sono pro alla maternità surrogata;
  • Sono pro all’affido per coppie omosessuali;
  • Sono pro all’affido a madri o padri single purché siano in grado di provvedere al bambino dignitosamente;
  • Sono pro all’uguaglianza di dovere e di diritto per ogni essere umano su questa terra.

 

 

 

Leggimi ancora e su tanti altri temi.